Ecomafia 2011

Le storie e i numeri della criminalità ambientale

Anche nel 2010 gli ecomafiosi hanno sversato tonnellate di veleni in terreni un tempo fertili o nei cantieri di quelli che avrebbero potuto essere quartieri modello, e che si sono trasformati in incubi per chi li abita. Quando non è possibile seppellirli, gli si dà fuoco, magari mescolati a pneumatici smaltiti illegalmente, e fa niente se ne vengono fuori nuvole di diossina. L’edizione 2011 del rapporto Ecomafia conferma come la seconda area di business per le ecomafie sia il cemento. L’importante è costruire e guadagnare in fretta, e se dopo un temporale interi quartieri vengono sommersi da colate di fango, poco importa. L’attività degli ecomafiosi è sempre più globalizzata, con Cina e Africa in cima alla lista dei paesi in cui vengono smaltiti rifiuti di ogni tipo. Si è estesa anche al comparto delle energie da fonti rinnovabili, dimostrando che le organizzazioni criminali esercitano un controllo capillare sul territorio, e non si lasciano sfuggire nessuna occasione di guadagno.

Uscita:
ISBN:9788866270041
Pagine:432
Formato:15X23
Stato:pubblicato

Prezzo: 24 €

Prezzo: 22.8 €

Osservatorio nazionale ambiente e legalità

Insieme ai Centri di azione giuridica e agli Osservatori regionali e provinciali, costituisce la rete per la legalità di Legambiente contro la criminalità ambientale. La rete aderisce a Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

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