Saimir ha diciassette anni ed è da poco arrivato in Italia dall’Albania. È clandestino e lavora come muratore in un cantiere, naturalmente in nero, senza alcuna garanzia o sicurezza. Un giorno entra in un palazzo fatiscente, tocca il muro sbagliato e il palazzo crolla. Saimir rimane sepolto. Ma Saimir stava lavorando illegalmente: non può essere lì, è invisibile. Fuori si scatena la ferocia e l’avidità di chi è rimasto vivo, e anche chi fino a quel momento è stato capace di pietà, si inaridisce.
Il paese di Saimir è la vigorosa denuncia, senza mezzi termini o rassicuranti sfumature, di come oggi un’imprenditoria senza scrupoli sfrutti l’immigrazione clandestina a proprio vantaggio.
Attraverso una lingua dura e schietta, ma capace di commoventi aperture poetiche, Varesi traccia la parabola di un giovane lavoratore “fantasma” costretto ai meccanismi malati dell’edilizia illegale. È la storia di un’altra vittima, un altro corpo che va a ingrossare la tragica lista delle morti bianche.
Uscita: | marzo 2009 |
ISBN: | 9788896238035 |
Pagine: | 320 |
Formato: | 12X16.5 |
Stato: | pubblicato |
Valerio Varesi
È nato a Torino nel 1959 ed è giornalista della redazione bolognese di la Repubblica. Il suo primo romanzo, Ultime notizie di una fuga (Mobydick), è un giallo del 1998 liberamente tratto dalla vicenda Carretta. Nel 2000 è uscito Bersaglio, l’oblio (Diabasis), finalista al festival del noir di Courmayeur e al Premio Fedeli....