Stay tuned
Nell’ultimo editoriale di Puntosostenibile ho fatto riferimento al riscaldamento e alla prospettiva di dover, non dico scegliere tra scaldarsi e mangiare, ma di doverci almeno ragionare. Su quale temperatura impostare il termostato, in quali fasce orarie far funzionare l’impianto, domandarsi se il modo in cui è alimentato è la scelta più intelligente possibile o se si può (soprattutto se si poteva, prima, prima che arrivasse questa “crisi delle bollette”) fare diversamente.
Prospettiva decisamente inaspettata, almeno per chi in questa parte del mondo non sta già facendo i conti con la povertà energetica: per l’Italia, secondo i dati del Cgia di Mestre, attualmente si tratta di circa 4 milioni di famiglie, pari a 9 milioni di individui considerabili “a rischio” povertà energetica. Dati stimati, precisa il rapporto, ben prima dello shock energetico manifestatosi a partire da metà 2021. Per gran parte degli altri italiani, 49 milioni, si tratterà di una buona occasione per comprendere – sempre che riescano a farsi largo tra le valanghe di disinformazione per cui il nuovo governo ha già iniziato a farsi notare – uno dei bug fondamentali del nostro modello di sviluppo: la strutturale e nient’affatto congiunturale fragilità (o vulnerabilità se si preferisce) del sistema, a partire dalla supply chain dell’energia.
Come ci siamo arrivati e come potremmo uscirne lo racconta Federico Butera, nella nuova edizione ampliata e aggiornata di un long-seller che compie vent’anni, Dalla caverna alla casa ecologica. “Non ho trovato niente di simile in letteratura” dice l’autore nell’intervista che pubblichiamo in questo numero della newsletter: la storia del comfort e dell’energia, l’evoluzione tecnologica e culturale della nostra idea di benessere domestico. Con tutto ciò che ne consegue, ed è questo il “plus” di un libro di cui editore e autore possono vantare, senza rischiare di spararla troppo grossa, l’unicità: per lo stile di scrittura, per il ricchissimo apparato iconografico, per l’ampiezza della trattazione e l’accessibilità dei contenuti. La stessa capacità di sintesi e di scrittura che Butera ripropone in quello che è il perfetto complemento a Dalla caverna alla casa ecologica, ovvero Affrontare la complessità: dal particolare dell’abitare e dell’energia al quadro generale che contribuiscono pesantemente a definire.
Difficile che per investimenti importanti come quelli per l’efficienza energetica e le rinnovabili possa funzionare da booster un meccanismo proprio della moda, come sta invece in parte avvenendo per il mercato dell’usato, come si racconta in La rivincita dell’usato, scritto da, diciamolo, il maggiore esperto italiano in materia, Pietro Luppi, insieme a un importante e storico operatore del settore come Alessandro Giuliani. In questo settore tutto sta cambiando in modo estremamente rapido, mentre si afferma una immagine del tutto nuova di pratiche un tempo limitate anche dal punto di vista della accettabilità sociale. Gli autori tracciano un ritratto aggiornato e documentato dell’evoluzione del mercato dell’usato, con una particolare attenzione per un settore, quello degli abiti, che più di altri sta rivoluzionando la stessa immagine dell’acquisto e l’utilizzo di beni di seconda mano. La rivincita dell’usato è anche una guida al funzionamento del primo pilastro dell’economia circolare, utile per capire potenzialità e contraddizioni di un comparto dell’economia che in Italia dà lavoro a decine di migliaia di persone.
Tra queste novità di inizio autunno Silvana Galassi con Dalla parte di Gaia propone un percorso di riflessione diverso e profondo sulle origini e su alcune figure chiave dell’ecofemminismo. Un punto di partenza che ci porterà verso altri sviluppi in una delle prossime uscite, che introdurrà il concetto di “forze della riproduzione”, per proporre un ribaltamento radicale di un pensiero economico corrente che vede mezzi di produzione e forza lavoro… No, basta spoiler. Come sempre, stay tuned!