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Cambiamento climatico

I cambiamenti climatici rappresentano la componente principale della crisi ambientale che interessa il pianeta. La comunità scientifica è unanime nell’indicare nelle attività antropiche la causa del riscaldamento in corso, e nel ribadire la necessità e l’urgenza della decarbonizzazione dei settori della trasformazione e della distribuzione dell’energia, della produzione alimentare, dell’edilizia e dei trasporti. Il tutto tenendo inoltre conto delle implicazioni per la società e l’equità intergenerazionale.

I piani lungo i quali si articolano la conoscenza e la gestione dei cambiamenti climatici sono quindi molteplici, e il catalogo di Edizioni Ambiente offre l’opportunità di esplorarli con testi multidisciplinari e attenti a tutte le implicazioni del climate change.

C’è, per cominciare, il livello scientifico, ben affrontato in “Clima, istruzioni per l’uso” di Alessandro Farruggia e Vincenzo Ferrara. Pubblicato nel 2007, questo volume illustra le basi scientifiche del riscaldamento globale di origine antropica e anche le strategie per contenerlo.

Un altro testo che divulga i “fondamentali” del clima è “Terraa” di Bill McKibben, uno degli autori di riferimento del mondo dell’ambientalismo. La tesi di McKibben è che le azioni umane hanno già generato un nuovo pianeta, la Terraa da cui il titolo del libro, alle cui caratteristiche bisogna adattarsi.

C’è poi il settore politico, ambito nel quale vengono dibattute e assunte le decisioni per la mitigazione e l’adattamento al surriscaldamento globale.

Un primo riferimento a riguardo è “Il clima è già cambiato”, testo del 2019 in cui Stefano Caserini, uno dei massimi esperti italiani in fatto di cambiamenti climatici, espone in chiave divulgativa i risultati delle ultime ricerche scientifiche e i risultati delle trattative internazionali sull’adattamento e la mitigazione del riscaldamento.

Quando si parla di politica del clima non si può prescindere dall’Accordo di Parigi del 2015. Una pubblicazione ad hoc, ovviamente, non manca: “Il mondo dopo Parigi” di Emanuele Bompan e Sergio Ferraris. La Conferenza di Parigi rappresenta un vero e proprio spartiacque per la lotta ai cambiamenti climatici e le strategie di adattamento e mitigazione.

La decisione più nota degli accordi di Parigi è quella di fissare in 2 °C l’aumento massimo della temperatura media globale rispetto ai valori preindustriali, obiettivo da conseguire “il prima possibile”. in “2°C” Gianni Silvestrini illustra le innovazioni tecnologiche e sociali che potrebbero consentirci di raggiungere questo obiettivo in tutti i settori dell’economia.

Le tesi della comunità scientifica vengono ancor oggi negate da quei soggetti legati a sistemi di produzione inquinanti, e che verrebbero soppiantanti da una rivoluzione green. James Hansen, uno dei climatologi più importanti al mondo, ne parla in “Tempeste”, in cui intreccia il racconto della sua attività di scienziato con quello delle sue lotte come attivista, impegnato a contrastare il negazionismo climatico.

Proprio questo tema è al centro di altri due libri di Stefano Caserini, “Guida alle leggende sul clima che cambia” e “A qualcuno piace caldo”, che demoliscono le tesi negazioniste che, a ogni freddo fuori stagione, continuano a rispuntare su giornali e in televisione.