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Dialogo con Stephen Buchmann

Alla scoperta della personalità delle api

a cura di Lucrezia Lenardon
pubblicato il 17/07/2024

"Da bambino raccoglievo bruchi locali e li allevavo fino a farli diventare farfalle adulte," racconta Stephen Buchmann, ecologo ed entomologo esperto di api. La sua passione per gli insetti ha preso forma fin dalle scuole elementari e continua ancora oggi, ora che è docente presso il Dipartimento di Entomologia e di Ecologia e Biologia evolutiva dell’Università dell’Arizona e autore del libro La personalità dell’ape. "Successivamente, ho iniziato a curare un alveare di api mellifere e a osservare le api che nidificano al suolo, soprattutto alla fine del liceo e durante gli studi universitari presso la California State University di Fullerton, dove ho conseguito una laurea e un master in scienze biologiche. In seguito, ho ottenuto un dottorato di ricerca in entomologia presso l'Università della California a Davis. Uno dei ricordi del liceo su questo tema è stato quando ho cercato di raccogliere del miele dalle pareti di un capanno abbandonato, durante una giornata piovigginosa. Al primo colpo sulle assi di legno, le api guardiane sono uscite per affrontare me e il mio amico. Siamo stati punti molte volte e siamo scappati, lasciando il miele alle api! Quel giorno ho imparato che non bisogna mai lavorare con le api nei giorni di pioggia, che è necessario indossare dispositivi di protezione adeguati e che non bisogna mai indossare calzini neri. Sono stato punto sulle caviglie circa 100 volte, e sono rimaste gonfie come palloni da calcio per giorni."

La personalità dell'ape

Pensieri, ricordi, emozioni
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Sul pianeta Terra esistono oltre ventimila specie di api, un esercito di impollinatori fondamentali per gli ecosistemi e le nostre società. Sebbene molti di noi considerino le api come animali sociali, l'80% delle specie vive in modo solitario: la femmina costruisce il proprio nido, se ne occupa e si procura il cibo autonomamente. Nel suo libro Buchmann la definisce “una madre single con una famiglia da sfamare. La nostra ape non riceve aiuto dal suo compagno, che non c’è più da un po’ di tempo, né dalle sue sorelle o da altri parenti. Non fa vita sociale in una comunità, né vive in una solida arnia di legno brulicante di migliaia di altre api. La sua è un’esistenza breve e solitaria, poche intense settimane trascorse a nutrirsi in aree fiorite, raccogliendo cibo e provviste che garantiranno lo sviluppo dei suoi piccoli.”

Conosciamo bene l'importanza delle api per la sicurezza alimentare, poiché un terzo della dieta umana dipende direttamente o indirettamente dalla loro attività di impollinazione. Tuttavia, le api sono creature complesse e affascinanti. Molti entomologi hanno dedicato la loro carriera a esplorare le diverse sfaccettature di questi insetti, indagando se siano capaci di sognare, soffrire o provare emozioni. "Hanno un cervello molto piccolo, ma sono capaci di fare molte cose. Sono senzienti, provano dolore, riconoscono le forme, apprendono e ricordano. Regolarmente imparano a 'lavorare' un fiore tra una miriade di forme, colori, profumi e dimensioni, spesso per trovare i depositi nascosti di nettare e polline," spiega l'entomologo americano. "Il cervello di questi insetti è a simmetria bilaterale, ma non ha le stesse parti del cervello dei mammiferi. Ci sono grandi lobi ottici e olfattivi, un corpo centrale e regioni cerebrali particolari chiamate corpi fungiformi, che vagamente assomigliano a gambi e cappelli di funghi. È qui che avviene gran parte della complessa elaborazione neuronale. "Ogni ape è unica e possiede competenze e capacità che possono sorprenderci. "Possiamo dire che alcune api hanno comportamenti unici e distintivi. Alcune sono 'pigre' e compiono meno viaggi alla ricerca di polline e nettare rispetto ad altre, anche dello stesso alveare. Altre, invece, possono apprendere un compito molto più rapidamente rispetto alle loro compagne della stessa specie.” Per esempio, le api senza pungiglione sono straordinarie architette e scultrici. Utilizzano la cera che secernono e la resina raccolta dagli alberi della foresta per costruire spazi abitativi incredibili, rendendo i loro nidi autentici capolavori di ingegneria naturale.

Le api svolgono un ruolo fondamentale per gli ecosistemi terresti e in quanto impollinatori vanno protetti a ogni costo. “Le api non lasciano il loro nido ogni mattina per 'fare un favore' alle piante da fiore impollinandole. No, l'impollinazione è un fortunato incidente. Le api sono pelose e i loro peli sono ramificati, così che i minuscoli granelli di polline si incastrano perfettamente in questi spazi. Nell'atto di raccogliere cibo, sia polline sia nettare, per le loro larve e per sé stesse, trasferiscono accidentalmente il polline, ovvero i gameti maschili, da un fiore all'altro” continua Buchmann. Per capire come proteggere questi preziosi alleati del pianeta, l'autore, nella conclusione del libro, suggerisce dieci azioni che ciascuno di noi può intraprendere per aiutare gli impollinatori e le piante da cui dipendono. Cosa aspetti a scoprirle?

Immagine: ©Stephen Buchmann