PuntoSostenibile

Fra circular hub e miniere urbane

La strada verso una nuova edilizia circolare

di Annamaria Duello
pubblicato il 24/01/2025

Immagina un cantiere edile non più come un semplice luogo di costruzione, ma come un vero e proprio circular hub: un centro di trasformazione e rigenerazione dei materiali. In un mondo in cui le risorse naturali si stanno esaurendo e la necessità di ridurre le emissioni di CO2 è sempre più urgente, l'edilizia deve cambiare radicalmente paradigma. Non si tratta solo di costruire in modo più efficiente, ma di ripensare tutto il ciclo di vita degli edifici, trasformandoli in banche di materiali da cui attingere per il futuro.

È uno dei temi affrontati da Building, il nuovo volume della nostra collana Neomateriali nell’economia circolare, curato da Marco Caffi, direttore di Green Building Council Italia. Un volume monografico illustrato che raccoglie i contributi di giornalisti ed esperti di green architecture ed edilizia circolare.

Ciascun approfondimento nel volume risponde, con numeri ed esempi concreti, a una domanda: perché innovare il settore? L'edilizia tradizionale ha un enorme impatto ambientale: consuma circa il 40% delle risorse globali e produce oltre un terzo dei rifiuti mondiali. Continuare su questa strada significa contribuire all'esaurimento delle materie prime e all'aumento dell'inquinamento. Serve un cambio di prospettiva, e l'approccio dell'economia circolare offre una soluzione concreta. Riutilizzo, recupero e riciclo sono le nuove parole d'ordine per un'edilizia che mira a essere sostenibile e rigenerativa.

Molti progetti pionieristici presentati anche nel libro dimostrano che un'alternativa è possibile. In Europa e nel mondo ci sono già esempi virtuosi di edifici costruiti con materiali riciclati o progettati per essere facilmente smontabili e riutilizzabili, dimostrando come il settore possa diventare un vero motore di sostenibilità.

Cosa significa “cantiere come circular hub”? Il concetto di circular hub applicato ai cantieri edili implica un cambiamento di mentalità e di pratiche operative. Tradizionalmente, il cantiere è visto come un punto di arrivo per materiali nuovi e un punto di partenza per scarti destinati alla discarica. Nella nuova visione circolare, invece, diventa un luogo di raccolta e selezione dei materiali, in cui ciò che viene demolito non diventa rifiuto, ma risorsa per nuove costruzioni. Un vero e proprio spazio di innovazione, dove vengono testate nuove tecniche di recupero e riutilizzo, nonché un anello chiave della filiera circolare, con processi di tracciabilità dei materiali per garantire la loro reintroduzione in nuovi progetti.

Oggi più che mai, ogni edificio può essere considerato una miniera urbana, una riserva di risorse da cui attingere per il futuro. E può diventarlo in maniera sistematica se iniziamo a progettare in modo modulare e reversibile, utilizzando materiali che possano essere smontati e reimmessi nel ciclo produttivo senza perdere valore. Pratiche come l'utilizzo di materiali biobased, la progettazione di edifici a zero spreco e l'adozione di soluzioni per il risparmio energetico potrebbero diventare la chiave per rendere le nostre città più sostenibili a partire dalle fondamenta.
Il tutto ricordando che adottare un modello circolare nell'edilizia significa non solo tutelare l'ambiente, ma anche creare opportunità economiche, ridurre i costi a lungo termine e migliorare la qualità della vita urbana.

Una sfida ambiziosa ma necessaria.


Immagine: Eric Prouzet (Unsplash)