Zé Cláudio Ribeiro da Silva e Maria do Espírito Santo, raccoglitori di noci nell’Amazzonia brasiliana, erano convinti sostenitori dei diritti della foresta e di chi la abita. Nel maggio del 2011 furono brutalmente assassinati a causa del loro impegno contro le attività illegali di diboscamento e commercio di legname. La loro morte si somma a quella di altri difensori della Terra che vengono assassinati, anno dopo anno, per essersi opposti all’infinita espansione della crescita economica globale: un soggetto ecologico anti-padronale, che lotta per tenere in vita il mondo, la cui storia è del tutto assente dal racconto ufficiale dell’Antropocene, era dei cambiamenti climatici e della crisi planetaria.
Rispondendo all’urgenza di giustizia narrativa, questo libro elabora una critica femminista delle narrazioni egemoniche sulla crisi ecologica, mostrando come esse si basino sulla normalizzazione delle diseguaglianze e sulla svalutazione del lavoro riproduttivo e di cura, e come quest’ultimo costituisca una forza in grado di cambiare il sistema.
Uscita: | ottobre 2024 |
ISBN: | 9788866274094 |
Pagine: | 207 |
Formato: | 13,7X20,5 |
Stefania Barca
È Investigadora Distinguida “Beatriz Galindo” presso l'Università di Santiago de Compostela, dove insegna Storia dell'ambiente e Storia di Genere. Ha lavorato precedentemente presso il Centro di Studi Sociali dell'Università di Coimbra (2009-21), e presso le Università di Yale (2005-2006), Berkeley (2006-2008), Lund (2015-2016), e Uppsala, dove ha ricoperto l'incarico di “Zennstrom” professor...