PuntoSostenibile

Oltre la fiction

di Marco Moro
pubblicato il 30/07/2023

Meglio fiction o non-fiction? Creazione narrativa o rigorosa documentazione di fatti, fenomeni e vicende anche personali? C’è poco da fare, di questo dubbio sarà sempre difficile liberarsi e anzi, può diventare lo stimolo per idee brillanti come per esempio scrivere di ecomafia attraverso la “penna” di grandi autori di noir.

Se guardassimo solo alle vendite, tra i noir della collana Verdenero che realizzammo tra 2007 e 2010 e l’annuale Rapporto Ecomafia di Legambiente (a proposito, appena uscita l’edizione 2023!) non avremmo dubbi. Ma ovviamente la realtà è che servono entrambi i “generi”. Così la fiction andata in onda pochi giorni fa e dedicata a Raul Gardini è senza dubbio riuscita – ne è prova l’ottima audience ottenuta – a riportare l’attenzione sulla sua figura dopo che per troppo tempo i media sono stati interessati esclusivamente alle vicende giudiziarie e al dramma umano che ne è seguito.

L’uomo che inventò la bioeconomia

Raul Gardini e la nascita della chimica verde in Italia

Ma se si volesse avere un ritratto davvero completo di chi è stato Raul Gardini e soprattutto di quale è la straordinaria eredità che ha lasciato, allora bisognerebbe fare un passo in più e leggere L’uomo che inventò la bioeconomia, il libro in cui Mario Bonaccorso ricostruisce la storia della nascita di un’idea che oggi è un elemento chiave delle politiche economiche di moltissimi paesi e uno dei cardini della vision per la transizione del sistema produttivo dei paesi dell’Unione europea verso la sostenibilità. 

Pessima invece la fiction che sta mettendo in scena un governo (il nostro) che a fronte di un’evidenza di cui avremmo fatto volentieri a meno riesce ancora a fomentare il peggior negazionismo sul clima e ad affossare ogni prospettiva di seria politica in materia. Per tacere di tutto il resto. A Mantova a inizio settembre per il Festivaletteratura ci sarà, anche se in collegamento video, Naomi Oreskes a ribadire quanto sia ancora maledettamente attuale ciò che ha raccontato in Mercanti di dubbi. Ma di letture utili per capire e smascherare il negazionismo ne potremmo suggerire parecchie, dal più recente La nuova guerra del clima, di Michael Mann ai libri di Stefano Caserini come Il clima è (già) cambiato (ce ne siamo accorti?), A qualcuno piace caldo (sui negazionisti nostrani, molti sono ancora qui tra noi) e Guida alle leggende sul clima che cambia.

E se qualcuno recita in una pessima fiction si può provare a contrastarla anche promuovendo il suo opposto, come sta facendo Marco Gisotti che ha superato le venti presentazioni di Ecovisioni, il racconto di come sin dall’inizio della sua storia la finzione cinematografica abbia messo in scena le problematiche del nostro rapporto con l’ambiente.