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Che cosa è(ra) la biodiversità

di Lucrezia Lenardon
pubblicato il 05/03/2024

In tutto il mondo, quasi 44.000 specie sono a rischio estinzione, il 28% di tutte quelle valutate. Sono questi i dati che emergono dalla Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), istituita nel 1964 e ormai diventata la più completa fonte di informazioni sullo stato di rischio di estinzione delle specie animali, fungine e vegetali a livello mondiale. 

Attualmente, la Red List comprende più di 157.100 specie e stima che siano minacciati il 37% di squali e razze, il 36% dei coralli, il 34% delle conifere, il 26% dei mammiferi e il 12% degli uccelli. In grave rischio si trova anche la classe degli anfibi: ben il 41% di queste creature d’acqua dolce è minacciata dall’estinzione. La lista fornisce dettagli riguardanti la distribuzione geografica, le dimensioni delle popolazioni, gli habitat e l'ecologia delle specie analizzate. Inoltre, identifica le principali minacce che mettono a rischio la loro sopravvivenza e propone possibili azioni di conservazione, per fornire una base informativa solida per guidare le decisioni necessarie per proteggere e preservare la biodiversità. 

“I dati illustrati nel corso della conferenza mondiale sulla biodiversità che si è tenuta a Marsiglia nel settembre del 2021 dimostrano come delle 138.374 specie valutate, 902 sono ufficialmente estinte. Di queste, 711 sono vertebrati, di cui 181 uccelli, 113 mammiferi e 171 anfibi. Per le piante i numeri sono paragonabili.” scrive Valeria Barbi, politologa, naturalista e autrice nel suo libro Che cosa è la biodiversità oggi

Che cosa è la biodiversità

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A livello globale, la principale causa della diminuzione della biodiversità animale e vegetale è la distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, fenomeni principalmente innescati da impattanti cambiamenti del territorio promossi dall'azione umana, come l’urbanizzazione, l’agricoltura e la deforestazione. Altri fattori che influiscono sono la crisi climatica, l’inquinamento (es. pesticidi, insetticidi, diserbanti), la diffusione delle specie aliene invasive, il bracconaggio e il sovra-sfruttamento delle risorse naturali.

Proteggere e conservare la biodiversità è quindi una delle priorità del nostro secolo. Basti pensare che, secondo l'Agenzia Europea dell’Ambiente, in Europa l'81% degli habitat naturali è in cattivo stato. Nell'ambito della strategia Europea per la biodiversità è stata recentemente approvata la Nature Restoration Law, ovvero la legge sul ripristino della natura e degli habitat. Questa legge fissa come obiettivo il ripristino di almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030, con l'impegno di ripristinare tutti gli ecosistemi che ne hanno bisogno entro il 2050.T uttavia, a causa dell'opposizione di gruppi di estrema destra e conservatori europei, questa ultima versione è stata “annacquata” rispetto alla sua formulazione originaria, considerata più ambiziosa, garantendo ai Paesi membri una maggiore flessibilità sulle modalità di attuazione delle norme (per esempio: alcune misure precedentemente vincolanti sono diventate volontarie). 

La Nature Restoration Law è solo uno dei tanti tasselli che serviranno per conservare la diversità biologica presente sul nostro pianeta (e più di tutto serviranno finanziamenti). Preservare la biodiversità non riguarda solo il rispetto per la vita animale e vegetale, ma anche la nostra stessa esistenza sulla Terra. Ogni sforzo di conservazione e ripristino è un investimento nel nostro futuro e nell'ecosistema globale che ci sostiene.


Immagine: Stephanie LeBlanc (Unsplash)