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I disastri accadono. E accadono qui

Cosa ci insegna l'inchiesta "Migrare in casa" di Virginia Della Sala

di Annamaria Duello
pubblicato il 19/11/2024

I disastri accadono. E accadano proprio nelle nostre città, a pochi passi o, quando va proprio male, subito fuori dalla porta di casa.

Alluvioni, siccità gravi, frane, tempeste: sono gli incubi che hanno trasformato il paesaggio italiano in un campo di battaglia climatico. Basta scorrere il proprio feed social, aprire il giornale,  accendere la TV o, se siamo fra i più sfortunati, affacciarsi alla finestra (se la casa è ancora in piedi). Dalle alluvioni in Emilia Romagna (quattro in un anno e mezzo) ai paradossi climatici in Sicilia: prima la siccità grave che mette in ginocchio cittadini, agricoltori e allevatori, e poi il nubifragio, che trasforma le strade in fiumi e trascina cose e persone in mare. Guardando al di là dei confini nazionali, è ancora aperta la ferita per le immagini arrivate dalla Spagna. La devastazione nella zona di Valencia – con oltre 200 morti, decine di dispersi e oltre 120mila sfollati – è emblematica della gravità della situazione.  

E mentre contiamo i danni, il clima ci presenta il conto: persone senza casa, aziende distrutte, comunità spezzate.

Migrare in casa

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Virginia Della Sala, nel suo Migrare in casa, ci mette di fronte a una verità scomoda. Non stiamo guardando più solo le migrazioni climatiche da lontano, osservando isole sommerse o deserti che avanzano dall’altra parte del mondo. I migranti climatici siamo già (o saremo presto) noi. E non ce ne stiamo rendendo conto.

Attraverso un’inchiesta meticolosa, Della Sala fotografa un’Italia spaccata, un Paese che vive alla giornata, che risponde ai disastri con interventi postumi e rattoppi, senza mai affrontare il problema alla radice. Il consumo di suolo continua senza sosta, si costruisce dove non si dovrebbe, e la prevenzione è un’utopia. Quello che emerge è un sistema che si muove in ritardo, come se il cambiamento climatico fosse una minaccia lontana e non una crisi in corso.

Della Sala non si limita a denunciare. Il suo libro è una guida alla consapevolezza, perché ci mostra in maniera chiara come il cambiamento climatico stia ridefinendo i confini della nostra sicurezza

"Quando saremo noi migranti climatici, dove andremo?" è la domanda che attraversa l’intera inchiesta, una domanda che non possiamo più ignorare. Le persone non migrano solo da un continente all’altro: migrano da una città all’altra, da una casa che non esiste più a una vita da ricostruire.

Leggere Migrare in casa significa prendere coscienza che il tempo è scaduto. I disastri accadono. E accadono proprio qui, davanti a noi. La domanda non è se saremo pronti, ma se saremo ancora in tempo per fare qualcosa.


Immagine: Aldward Castillo (Unsplash)