PuntoSostenibile

Inversione di rotta

Un progetto per il nostro futuro

a cura della redazione
pubblicato il 05/12/2022

Una Terra per tutti parla del futuro; per la precisione, del futuro collettivo del genere umano in questo secolo. La civiltà sta vivendo una congiuntura senza precedenti. Pandemie, incendi e guerre scoppiano attorno a noi mentre ne scriviamo, segno evidente che l’umanità rimane ancora estremamente vulnerabile agli shock nonostante abbia vissuto un progresso straordinario. Al di là degli impatti immediati, ci troviamo nel bel mezzo di un’emergenza su scala planetaria che noi stessi abbiamo creato. Ciò che questo libro vuole rendere evidente è che il potenziale dell’umanità sul lungo periodo dipende dalla civiltà, una civiltà meravigliosa, estremamente creativa, caleidoscopica, stimolante e confusa che dovrà intraprendere non meno di cinque straordinarie trasformazioni nei prossimi decenni. 

Conosciamo i punti deboli. Tutti sanno che dobbiamo porre fine alla povertà estrema per miliardi di persone. Tutti sanno che dobbiamo arrestare la crescita delle disuguaglianze. Tutti sanno che abbiamo bisogno di una rivoluzione energetica. Tutti sanno che le diete industriali ci stanno uccidendo e che il modo in cui ci procuriamo il cibo sta devastando la natura. Sappiamo che le popolazioni umane non possono aumentare all’infinito. E sappiamo che la nostra impronta materiale non può crescere all’infinito sulla Terra, piccolo pianeta blu e verde. […] 
Basandosi sulle valutazioni di esperti supportate da modelli di dinamica dei sistemi, le pagine che seguono esplorano i percorsi possibili per uscire da tali emergenze, quelli che potrebbero portare più benefici a livello sociale, ambientale ed economico per tutti. Una Terra per tutti significa dare valore al nostro futuro. La stragrande maggioranza delle persone guarda al proprio futuro come individui. E se invece iniziassimo a dare valore al nostro futuro collettivo? Come civiltà, come otto miliardi di persone, come una rete di società strettamente interconnesse? Di fatto finora non ne siamo stati granché capaci e la pandemia da COVID-19 rappresenta sicuramente un ottimo esempio di questo fallimento […]
Un altro segno di un cronico fallimento: in tutto il mondo milioni di ragazzi hanno dovuto lasciare i banchi di scuola e marciare per le strade per riuscire ad attirare la nostra attenzione. Il messaggio dei ragazzi è semplice: “La nostra casa è in fiamme”. Chi detiene il potere, dicono, sta esponendo a dei rischi colossali il loro futuro, condannandoli a vivere su una Terra destabilizzata. I cartelli per le strade dicevano “Cambiamo il sistema, non il clima” e “Ascoltate la scienza”. E i giovani che li portano chiedono un’equa e giusta transizione della società. Adesso. 

La loro richiesta pone però alcune domande scomode. Perché le azioni per prevenire le pandemie o gli sconvolgimenti climatici sono così incredibilmente inadeguate? La direzione verso cui i sistemi economici stanno trascinando la nostra società industriale è l’unica possibile? È possibile che tutti, che si tratti di otto o dieci miliardi di persone sulla Terra, riescano a vivere degnamente entro i soli confini del pianeta? Il tracollo della società è davvero inevitabile? Oppure possiamo trovare un modo per valorizzare e investire nel nostro futuro qui, sulla Terra? 

Questo libro affronta l’ultima domanda a testa alta presentando i risultati dell’iniziativa Earth for All, cominciata nel 2020, mentre la pandemia dilaniava la società. Proprio allora si è formato un team internazionale composto da scienziati, economisti ed esperti multidisciplinari per analizzare ciò che serve per costruire un sistema economico più equo e resiliente, che possa resistere alle attuali crisi interconnesse e alle tempeste future. […]

La nostra analisi si è concentrata su due sistemi profondamente legati: le persone e il pianeta, o più esplicitamente l’economia globale e il sistema di supporto vitale della Terra. Il fondamento è il pensiero sistemico, una branca della scienza esplosa negli ultimi cinquant’anni i cui strumenti ci permettono di comprendere aspetti complessi della realtà, i cicli di feedback e la portata di alcuni eventi. Chi pensa in questi termini è sempre alla ricerca dei punti del sistema in cui anche un singolo, piccolo cambiamento può fare una grande differenza per l’intero insieme. 

Cuore di questa attività di analisi sono due “motori intellettuali” che ci hanno permesso di esplorare le proposte economiche più audaci: la Transformational Economics Commission, un gruppo internazionale che coinvolge gli economisti più brillanti, e un nuovo modello di dinamica dei sistemi che chiamiamo Earth4All. Attraverso una serie di cicli di feedback, le idee economiche della commissione possono essere testate sul modello per valutare se le proposte che ne derivano hanno apprezzabili effetti a lungo termine sulle persone e sul pianeta. Allo stesso modo, la commissione può mettere in discussione i risultati del modello. 

Tutto questo ha fornito un solido modus operandi per studiare possibili mondi futuri. Possiamo esplorare che cosa accadrebbe in questo secolo sulla base di un’ampia serie di ipotesi sul comportamento umano, sul futuro sviluppo tecnologico, sulla crescita economica, sulla produzione alimentare e su come tutto ciò influisca sulla biosfera e sul clima. Abbiamo intravisto che cosa potrebbe accadere se il divario tra ricchi e poveri si allargasse o si riducesse, se le emissioni di gas serra aumentassero o diminuissero, se la crescita della popolazione aumentasse esponenzialmente o se iniziasse a rallentare, che cosa succederebbe nel caso in cui il consumo di risorse proliferasse o, viceversa, se si fermasse. E anche se gli investimenti in infrastrutture pubbliche e in innovazione tecnologica possono prevenire la catastrofe. 

Estratto da J. Randers, J. Rockstrom et al., Una Terra per tutti, Edizioni Ambiente 2022.